La mia collega parlava troppo allora di botto gli ho messo il tappo - Nuoro Trasgressiva

La mia collega parlava troppo allora di botto gli ho messo il tappo - Nuoro Trasgressiva

Buongiorno a tutti, mi chiamo Gabriele e lavoro presso una ditta famosa di pubblicità che chiaramente non nominerò, ma voglio raccontarvi di quella volta dove dopo anni sono esploso e ho messo il tappo alla mia responsabile... prima però dobbiamo fare un salto indietro in modo da capire il perchè. Sono sei anni che lavoro in un ufficio a stretto contatto (distanziamento sociale permettendo)con una decina di colleghi, diciamo che seguiamo siti pubblicitari dove chiunque pagando può aderire, tra tutti i miei collaboratori chiaramente come in tutti i posti di lavoro ci sono i responsabili e il mio è una donna non tanto alta, meridionale che ha un caratterino tutto sale e pepe, ma il problema non era tanto il suo carattere quanto il fatto che non stava mai mai zitta, per ogni cosa aveva sempre qualcosa da dire, se non era attinente al lavoro era qualcosa della sua vita privata o qualsiasi altra cosa pur di parlare. In ufficio tutti i miei colleghi, io compreso non ne potevamo più, negli anni avevamo tutto portato pazienza ma nulla è eterno ed eravamo arrivati ad un punto di saturazione tale che si era formato un clima non tanto positivo e le persone avevano iniziato a non essere più in armonia come prima rispondendosi male con toni non tanto educati, la causa di tutto ciò era la nostra responsabile che oltre a parlare tutto il giorno ci punzecchiava apposta per farci schizzare. Erano diventati giorni lunghi, le ore non passavano mai, sembravano eterne, in più come se non bastasse un venerdì sera mi era stato chiesto di rimanere un'ora in più per finire delle cose e insieme a me sarebbe rimasta propio lei.... ero avilito già dalla mattina di quel giorno, pensare di fare anche un'ora in più e poi in sua compagnia non mi incentivava molto, ma col tempo ho capito che in ogni situazione c'è sempre il lato positivo e in quel caso era il fatto che eravamo da soli e lei è una donna, fisicamente anche sexy perchè era spesso come quel giorno in gonna ma purtroppo per lei era poco femminile, anche nel modo con il quale camminava era un po ingessato ma per una mente perversa come la mia non faceva molta differenza, le ore passavano, la giornata di lavoro pure ed era arrivato il momento nel quale i miei colleghi dovevano andare a casa, ricordo che quel giorno ero cotto e la mia responsabile mi stava addosso più del normale, iniziata quell'ora in più ero avilito a livelli esagerati, mentre guardavo lo schermo del mio pc lei era in piedi di fianco a me che parlava ininterrottamente, non capivo cosa mi stava dicendo ma sentivo quella voce logorroica che mi faceva da sottofondo fino al punto in cui sono scoppiato e alzandomi in piedi sono scoppiato sfogandomi apertamente contro di lei concludendo che probabilmente sarebbe stata anche acida a letto e subito dopo abbracciandola gli avevo messo due metri di lingua in bocca.... devo essere sincero e ammetto che nel baciare non se la cavava male, in più anche se mi faceva resistenza una parte di lei mi stava facendo fare come se gli piacesse essere presa, ricordo che quella volta non capivo niente, non ragionavo e agivo d'istinto, avevo allungato le mie mani sotto la sua gonna toccandola ovunque fino in mezzo alle gambe dove a mia grande sorpresa avevo sentito che era tutta bagnata, l'ho e mettendola in ginocchio al mio cospetto tenendogli i capelli gli messo il mio cazzo in bocca, era uno di quei momenti di pace assoluta dove l'unico rumore era di lei che mugolava e dei suo conati perchè gli arrivava in gola... non contento avevo buttato per terra tutto quello che avevo sulla mia scrivania e mettendola a pecora avevo iniziato ad incularla un po per vendetta e un po per il suo bel culetto sodo che sembrava chiedesse propio del cazzo!!! Quella sera è rimasto il nostro piccolo segreto, non ne abbiamo mai parlato e lei non mi aveva mai detto di che non gli era piaciuto, l'unica cosa che da quel giorno era cambiato era che a me non mi calcolava più, non mi stressava più, come se non esistessi...

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